Torino Abitazioni in via Pietro Cossa anno 1989

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L’area di progetto, una Zona “E27″ in via Pietro Cossa, è situata tra Corso Regina Margherita e la strada di Pianezza

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Costruzioni geometriche con il disegno assistito dall’elaboratore elettronico (CAD) per proporzionare il progetto in assonometria degli edifici e delle attrezzature e accessori connessi, nonché dei percorsi pedonali e carrabili, sovrapposto alla planimetria redatta con metodologia tradizionale ovvero a china su foglio “lucido” in scala 1/500.

Vicino alle costruzioni propedeutiche ala realizzazione della assonometria complessiva, in primo piano è posizionato il disegno per la “progettazione assistita dall’elaboratore” (CAD) del “Piano Tipo” con le abitazioni di tipologia A, B, e C. in scala 1/100  sempre per la definizione in assonometria. p01

Disegno tridimensionale della Volumetria Generale del progetto e del Piano Tipo dell’edifico Tipologia A creato dal riferimento del bozzetto originario di progetto. p02

Vista generale del progetto per abitazoni, con unità immobiliari aventi superficie di mq 95, mq 74 e mq 55 per ogni loro tipologia di aggregazione classificata in progetto in tre categoria: di Tipo A, Tipo B e Tipo C. p03

Assonometria  di circa metà porzione del “Piano Tipo” dell’edificio ove non essendo riportata la struttura orizzontale interposta con il piano superiore è possibile conoscere la modalità distributiva interna delle unità immobiliari delle tre tipologie, la posizione dei servizi igienici (color giallo) alloggiabili nella loro sede dall’esterno già completi nella realizzazione funzionale, la “façade equipée” (color rosso) per ogni unità immobiliare già dotata di finestrature e arredi (armadio e scrittoio) ad uso dei vani nel suo volume, e le scale premontate (color blu) fuori opera e alloggiate quasi complete nell’edificio. Son visibili anche le vetrate poligonali del (“megaron”) soggiorno e le logge annesse. p04

In primo piano il “megaron” della unità immobiliare di tipologia A; ci si è riferiti all’antico lemma della lingua greca per sottolineare la centralità che questo luogo ha nelle considerazioni progettuali, in quelle educative e simboliche, nel sottolineare l’Incontro familiare oltre che nella Comunità ove avviene la vita quotidiana. p05

È possibile da questo disegno osservare con dettaglio l’importanza di questo spazio sia nel metodo progettuale percorso che nei “percorsi e soste” familiari. p06

MEGARON [Estratto dalla Enciclopedia Italiana (1934) di Doro Levi]

MEGARON (τὸ μέγαρον). – Così viene chiamata nei poemi omerici la parte più intima e solenne del palazzo reale, sala del trono e dei banchetti, luogo di ritrovo della famiglia, ornata con l’arte più squisita e ricercata. Telemaco nel palazzo di Menelao, Ulisse nel palazzo di Alcinoo, ne ammirano le decorazioni lucenti d’oro, di metalli preziosi, di avorî, sulle porte e sulle pareti, le incrostazioni di “ceruleo smalto”. In base a tali descrizioni, l’ambiente in parola è stato riconosciuto negli scavi di varie località micenee, come nella stessa Micene, a Glãs sul lago Copaide, e, conservato più compiutamente e con maggiore quantità di particolari, a Tirinto (vedi cretese-micenea, civiltà, XI, p. 877, fig. 36; Grecia, XVII, p. 803).

Porzione dell’unità immobiliare ove è ubicata la “cucina passante” ottenuta con particolare mobilio; il disimpegno a cui si può accedere dopo il passaggio, costituto di spazio necessario e congruente, permette di accedere ai servizi igienici interposti alle stanze da letto dotate di “façade equipée”.  p07

La porzione della unità immobiliare visibile dalla posizione diametralmente opposta alla precedente ove abbiamo in evidenza le due stanze da letto con le pareti attrezzate (façade equipée) e in secondo piano con il soffitto sagomato in più livelli di color giallo i due servizi  igienici prefabbricati e inseriti in esercizio dall’esterno tramite apposito varco in prospetto. Questa caratteristica permette il loro completo rinnovamento anche quando l’abitazione è utilizzata senza interferire direttamente e fisicamente dall’interno. Si ha dopo la porzione utilizzata dai servizi igienici un’altra, sempre nell’unità immobiliare destinata letto e cucina passante, come già descritto e poi tramite questo passaggio si può accedere al “megaron” ovvero al centro dell’abitazione che proietta con l’amplia veduta la vita del nucleo familiare verso l’esterno, area abitata in comune. Alla destre del “megaron” abbiamo la loggia con fioriera e sedute. p08

Sempre la porzione della unità immobiliare visibile dalla posizione diametralmente opposta alla precedente, ove abbiamo in evidenza le due stanze da letto con le pareti attrezzate (façade equipée) disegnata senza le murature perimetrali interposte al punto di osservazione. Con questa immagine è possibile conoscere meglio ulteriori dettagli interni; anche i servizi igienici sono disegnati senza il soffitto per permettere la loro vista interna. p09

Sguardo verso l’esterno dal “megaron” ove si può immaginare la valenza che la composizione spaziale ha nel proiettare il “cuore dell’unità familiare” dalla vita interiore alla Comunità ove si vive con più serenità e la vita e l’Opera altrui.“La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda” (12,9-10). 10

Ulteriore sguardo verso l’esterno dal “megaron” con modalità più ravvicinata alla vetrata. 9

Al piano primo dell’edificio sempre lo sguardo verso l’esterno dal “megaron” con modalità ravvicinata alla vetrata; in primo piano le aree comuni con alberature. 8

Una prospettiva panoramica di porzione dell’area progettata; in primo piano l’esterno dell’edificio di cui si è precedentemente illustrata la sua composizione interna; la zona ove sono ubicate le stanze da letto è riconoscibile dalla copertura a falda inclinata. 7

Altra prospettiva panoramica dall’alto ove si possono constatate le destinazioni delle aree esterne che distribuiscono gli edifici nella zona; questa aree sono destinate a prato con soprasuolo, percorrenze pedonali interne alla zona, percorsi carrabili esterni, aree per attività sportive. 6

Gli edifici del progetto, di cui a destra la tipologia esposta anche nella sua composizione interna nelle precedenti immagini, visti dal percorso pedonale dell’area comune. 5

Porzione dell’area di progetto come si percepisce dalla percorribilità carrabile esterna; in primo piano un’area attrezzata per lo sport coronata da soprasuolo e prato, con i successivi percorsi pedonali e le costruzioni abitative. 4

Altra immagine dell’area di progetto vista dalla strada comunale ove  è evidente la distribuzione degli edifici di diversa tipologia tra le aree a giardino con soprasuolo e quelle attrezzate per le attività sportive raggiungibili tramite i percorsi pedonali. Gli edifici permettono agli utenti di guardare queste aree tramite le ampie vetrate che chiudono il “megaron” di ciascuna unità residenziale. Al piano terreno le vetrate raccolgono le aree coperte comuni. 3

 La vista delle abitazioni, dei giardini e delle aree attrezzate per lo sport dai viali pedonali, simulando il punto dello sguardo all’altezza simile a chi potrebbe percorrerli.2

La vista delle abitazioni, dei giardini e delle aree attrezzate per lo sport dai viali pedonali, simulando in questo caso il punto dello sguardo in posizione più vicina ai giardini, considerando l’altezza di percezione simile a chi potrebbe trovarsi li passeggiando.1

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CARTA DELL’EUROPAN

SOTTOSCRITTA A MADRID IL 28 MAGGIO 1988

Noi, presidenti dei comitati nazionali dell’Europan, firmatari della presente carta, desi­deriamo partecipare :

alla dinamica dell’Europa, contribuendo nel campo dell’architettura e dell’edilizia abitativa agli scambi scientifici e culturali. Tali scambi devono consentire di condividere nel modo migliore quanto abbiamo in comune, di usufruire delle esperienze individuali, pur mantenendo le nostre specificità, nazionali, regionali e locali ;

allo sviluppo e al rinnovamento dell’architettura, offrendo ai giovani progettisti la possibilità di esprimere attraverso progetti nuove idee e l’aiuto necessario per la loro realiz­zazione.

A questo scopo noi creiamo l’Europan.

L’Europan è una federazione di concorsi d’architettura, organizzati simultaneamente in tutti i paesi membri, sullo stesso tema e in base alle stesse modalità. I vincitori di tali concorsi d’idee verranno aiutati ad accedere alle commesse architettoniche sulla base delle proposte presentate.

Per consentire lo svolgimento delle sessioni nazionali dell’Europan, i paesi partecipanti s’impegnano :

ad affidare l’organizzazione, il finanziamento e la diffusione dei concorsi ai comi­tati nazionali dell’Europan costituiti da progettisti, rappresentanti delle amministrazioni, operatori e studiosi ;

a partecipare al comitato europeo formato dai rappresentanti dei comitati nazionali e ad attenersi alle regole comuni stabilite dallo stesso comitato ;

a costituire in base alle norme fissate nel regolamento-quadro giurie nazionali di cui faranno parte personalità e professionisti rappresentativi dell’architettura e dell’edilizia abi­tativa nel rispettivo paese, nonché membri europei ;

ad aprire i concorsi nazionali ai giovani progettisti europei ;

a promuovere l’attuazione delle idee espresse da ogni vincitore di concorso, indis­tintamente e qualunque sia la sua cittadinanza, secondo le norme attinenti all’esercizio della professione di architetto in ogni singolo paese.

Conformemente alle presenti disposizioni i seguenti firmatari della presente carta deci­dono d’indire il primo Europan sul tema « Evoluzione dei modi di vita e architetture dell’alloggio ».

L’EUROPA DELLA CASA

Comunità delle idee, armonia delle procedure, battaglia dei mercati, pesanti impegni finanziari : tutto questo si ritrova in modo particolare nel campo della casa. La casa è all’incro­cio delle culture, essendo l’espressione dei modi di vita. A seguito dello sforzo senza prece­denti intrapreso dopo la guerra, quello della casa è stato ed è rimasto un settore fortemente regolamentato, retto da un apparato di norme e di aiuti finanziari che spesso lo ostacolano invece di agevolarlo. Esso era del resto al centro di una formidabile rete di interessi per tutti i suoi attori. E’ ora di fronte a una situazione nuova : ieri, occorreva fare case per dar case, ora di tratta di offrire case con specifiche qualità abitative. Questa è la sfida.

LA SFIDA DELL’EUROPAN

Operatori, imprenditori, amministrazioni, istituzioni, progettisti e studiosi sanno che questa problematica è una sfida per l’Europa e che l’Europa può essere l’occasione per rac­coglierla. In nove paesi, essi si sono riuniti su invito della Francia, si sono organizzati e hanno deciso di lanciare un’iniziativa esemplare, che apra nuove prospettive agli scambi nel campo cruciale dell’alloggio. Di comune accordo, essi hanno elaborato l’Europan, una procedura eccezionale e comune che essi offrono all’attenzione dei giovani progettisti, costruttori della futura Europa. L’Europan produrrà rapidamente realizzazioni sperimentali che saranno le basi per le modalità operative dell’Europa di domani.

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